Lifting del Sopracciglio – Complicazioni

Qualsiasi procedura chirurgica, anche se eseguita su pazienti in buone condizioni generali, comporta sempre la non prevedibile possibilità di insorgenza di complicazioni.

E’ fondamentale mettere in atto tutte le misure preventive perché esse non si verifichino, riducendo, e possibilmente eliminando, i fattori di rischio, quali fumo, obesità, malattie concomitanti trattabili prima dell’intervento. E’ fondamentale altresì che nel postoperatorio vengano attuati con meticolosità tutti gli accorgimenti indicati dal chirurgo: corretta gestione domiciliare delle ferite chirurgiche (sterilità), assunzione dei farmaci prescritti.

Malgrado le suddette misure preventive, possono verificarsi talora delle complicazioni, nella maggior parte dei casi di lieve entità. Le complicazioni generali, ad esempio associate all’anestesia, sono molto rare. Le complicazioni correlate all’intervento chirurgico di lifting del sopracciglio sono principalmente rappresentate da:

  • sanguinamento: un modesto sanguinamento è normale dopo l’intervento e si risolve cambiando semplicemente la medicazione.
  • ematoma: è una raccolta di sangue, evenienza rara, che generalmente può verificarsi entro le prime 24 ore, in caso di lifting temporale; nei casi più severi richiede la riapertura di un piccolo tratto della ferita chirurgica ed il drenaggio dell’ematoma, eliminandone la causa;
  • infezione: grazie alla terapia antibiotica preventiva il rischio è molto basso; si tratta con gli antibiotici e la disinfezione delle ferite;
  • sofferenza della conduzione nervosa. Raramente si verificano alterazioni dei nervi sensitivi e motori, che determinano perdita di sensibilità o indebolimento della muscolatura della fronte. Tali alterazioni sono normalmente transitorie e possono essere necessari diversi mesi per il completo recupero;
  • alopecia ( piccole aree di perdita parziale di capelli): sono possibili in relazione alle incisioni sul cuoio capelluto, in caso di lifting temporale. Generalmente, con il passare del tempo, si ha il recupero dell’attività dei bulbi piliferi con conseguente minore evidenza della alopecia stessa. Qualora si ritenesse necessario, si può effettuare una correzione chirurgica in anestesia locale;
  • recidiva (ridiscesa dei tessuti sospesi): il processo di invecchiamento con perdita di elasticità e tono dei tessuti non viene arrestato dall’intervento di lifting del sopracciglio, che non impedisce la progressiva ridiscesa degli stessi in tempi non prevedibili, correlati precipuamente alle caratteristiche individuali della cute;
  • cicatrici patologiche (ipertrofiche/cheloidi): la cicatrizzazione, malgrado le misure preventive adottate (cerotti, gel di silicone, protezione solare), sia a causa di una predisposizione personale che per fenomeni complicanti (infezione, riapertura della ferita), può evolvere in maniera patologica: cicatrici slargate, irregolari, di colore scuro e disomogeneo. In tali casi, dopo un periodo di stabilizzazione della cicatrice di almeno 6-12 mesi, può trovare indicazione una procedura di revisione cicatriziale;

Statisticamente si può affermare che, in persone in buone condizioni generali, i cui esami clinici non dimostrino alterazioni che possano aumentare il tasso di rischio, l’incidenza di complicazioni gravi è molto bassa. Laddove dovesse verificarsi una complicazione, è cruciale la stabilità emotiva del paziente per affrontarla e superarla. In questo senso, il sostegno del partner e dei familiari riveste un ruolo cruciale e sarebbe auspicabile di evitare di sottoporsi ad interventi chirurgici in assenza di tale supporto. Ugualmente, la totale alleanza con il chirurgo, che deve essere tempestivamente informato in caso qualsiasi dubbio, è fondamentale per la appropriata gestione delle complicanze.

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